L'ecografia muscolo-scheletrica

Le ecografie muscolo-scheletriche
a Turi 

Il Dottor Antonio Gaetano Pinto esegue, presso lo studio di Turi in provincia di Bari, tutte le tipologie di ecografie ed ecocolordoppler come ecocoloroppler carotideo, addominali, dei tronchi sovraortici, testicolare, muscolo scheletrico e non solo.

Per maggiori informazioni o per prenotare una visita, puoi compilare il modulo di contatto presente nella sezione “contatti” del sito web o chiamare lo studio al numero 
+39 080 8915123.
La valutazione di un paziente con sospetta lesione dell’apparato muscolo-tendineo e articolare dovrebbe sempre essere preceduta sia da un’accurata anamnesi, per cercare di comprendere il meccanismo che la ha causata, sia da un’attenta valutazione clinica, sede dell’eventuale dolore o perdita di forza, presenza di masse o alterazioni morfologiche e correttamente inserita in un iter diagnostico.  
La tecnica di esecuzione dell’esame prevede l’utilizzo di sonde lineari ad alta frequenza, quelle attuali hanno una frequenza che varia dal 9 a 18 MHz, che possono essere progettate con banda larga e sistemi di elaborazione dei segnali multifrequenza. A seconda della regione anatomica da esaminare, nonché delle dimensioni e dell’ecogenicità del tessuto, l'operatore deciderà il miglior compromesso tra risoluzione e penetrazione del segnale (diminuendo la frequenza aumenta la penetrazione e diminuisce la risoluzione). Per ottenere la migliore risoluzione possibile è poi necessaria un’accurata ottimizzazione delle regolazioni del sistema (guadagno e posizione dei fuochi). 
Nello valutazione di strutture situate superficialmente, vengono utilizzate tecniche particolari quali l’harmonic imaging che, per la possibilità di regolare le caratteristiche del il fascio ultrasonoro ottimizzando le frequenze degli ultrasuoni, può fornire una migliore qualità dell'immagine e un miglior contrasto. In alcune situazione, come ad esempio lo studio di grandi ematomi, è necessario avere un campo di vista esteso, infatti, spesso le lesioni hanno dimensioni maggiori della grandezza della sonda, generalmente 4-6 cm.; in questi casi è opportuno utilizzare la visione ecografica trapezoide, che permette di ottenere un’immagine che viene ingrandita mediante orientamento laterale del fascio o l’imaging panoramico, che, ancora più efficace, tramite una traslazione longitudinale lenta e continua della sonda, permette di ricostruire, da una superficie corporea curva o allungata, delle immagini lineari senza distorsioni. In questo modo le immagini ottenute possono presentare un grande campo di vista e permettere così la misurazione e la valutazione accurata di lesioni di grandi dimensioni in modo da facilitare l'interpretazione della patologia del paziente. 
Il color-Doppler e il Power-color-doppler, anche direzionale, si sono rivelati utili nel valutare la vascolarizzazione delle lesioni muscolari e nella valutazione diretta dei vasi sanguigni che possono essere danneggiati dalla lesione dell’apparato muscolo-tendineo.

Tendini

I tendini sono strutture di connessione tra muscolo ed osso che permettono il trasferimento di energia generata dai muscoli all’osso; siano essi di ancoraggio, e pertanto forniti di peritenonio, che di scorrimento, e pertanto forniti di guaine sinoviali, in condizioni anatomiche fisiologiche appaiono identici gli uni agli altri. 
I tendini possono andare incontro ad una serie di patologie che si possono distinguere in: degenerative (tendinosi, entesiti), flogistiche (peritendiniti, tenosinoviti) e traumatiche (rotture parziali o complete, lussazioni).  
Altre patologie, estremamente rare, possono colpire i tendini: xantomi, tofi gottosi, depositi di cristalli di calcio e rarissimi tumori come il sarcoma a cellule chiare e relativamente più frequente il tumore a cellule giganti della guaina tendinea.

Muscoli

Si distinguono tre tipi di tessuto muscolare: striato, liscio e cardiaco. I muscoli che costituiscono l’apparato muscolo-scheletrico sono composti da fibre striate riunite in fasci; sia le singole fibre che i fasci che i muscoli sono dotati di rivestimento connettivale che prende vari nomi a seconda della sede.  
L’attività muscolare ripetuta porta all’ipertrofia delle singole fibre muscolari, ma ne lascia inalterato il numero. Il tessuto muscolare distrutto non si rigenera e viene sostituito da tessuto connettivo cicatriziale. Il nome dei muscoli può dipendere dalla forma, dalle dimensioni, dalla sede, dall’azione o dalle inserzioni; le loro inserzioni prossimali e distali avvengono mediante i tendini.  
Ecograficamente appaiono come struttura caratterizzata da bande parallele ecogene distribuite uniformemente e tale aspetto ecografico riflette la disposizione anatomica.  
Diverse patologie possono interessare i muscoli, tra queste quelle più frequenti sono le lesioni traumatiche, ma anche quelle infiammatorie e degenerative.  
È buona regola eseguire lo studio muscolare in caso di evento traumatico almeno a 48 ore dall’esento stesso in modo da consentire un corretto studio delle fibre sede del trauma.

Legamenti

Sono strutture fibro-connettivali che collegano tra loro due segmenti ossei o due parti dello stesso osso e svolgono un importante ruolo biomeccanico nella stabilizzazione delle articolazioni.  
Simili ai tendini hanno caratteristiche strutturali che conferiscono loro un’elevata resistenza alle forze applicate in trazione e un certo grado di elasticità che, in associazione ad una contrazione muscolare riflessa, previene la rottura (entro certi limiti) durante movimenti articolari non corretti.  
I legamenti hanno forma, dimensioni ed aspetto diverso a seconda della sede e della funzione.  
Ecograficamente alcuni sono valutabili in maniera costante, altri saltuariamente o solo in condizioni patologiche, altri ancora non lo sono mai (ad esempio i legamenti intrarticolari a causa del cono d’ombra costituito dalle ampie superfici ossee presenti).  
Le lesioni che si possono avere a carico dei legamenti sono nella stragrande maggioranza dei casi lesioni traumatiche con vari livelli di gravità.  
In linea generale, per rendere la valutazione più agevole, sarebbe opportuno eseguire l’esame ecografico non in fase acuta, ma qualche giorno dopo l’evento traumatico, per evitare che l’edema eccessivo impedisca una corretta interpretazione della lesione legamentosa.
Se necessiti di ulteriori informazioni sull'esame ecografico non esitare a chiamarci
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